giovedì 24 novembre 2011

La lana vergine si compra al Bon Marché di Parigi, ce lo hanno detto i concierge

24 Novembre2011
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Mario Monti di qua, Mario Monti di là, l'Independent dice che da quando c'è lui è cambiato addirittura l'atteggiamento delle élite culturali italiane (vabbe', élite, quelli dei Musei Capitolini). Voi però non avete idea della Commissione di tecnici (e che tecnici) che Berlinesi a Colori ha messo in piedi per selezionare le mejo notizie di questa settimana. Proprio non lo potete capire. Noi però vi amiamo con tutti i vostri limiti, venite qua, abbracciamoci, e poi mettete il caffè che portiamo la chiacchiera:

  • Elezioni: si vabbe' la Spagna blablabla. Ma vuoi mettere con la storia di quell'americano che dice che in Libia ci sono i talebani al governo? Chi è questo? Quello che vuole sfidare Obama (facce ride)
  • Messico: se ci ascoltate siete gente studiata e probabilmente sapete della guerra tra narcos che sta distruggendo questo paese. Noi vi parliamo di chi ogni giorno si fa il mazzo, e senza armi cerca di ricostruire la coscienza dei messicani 
  • Corea del Sud: la crisi degli studenti. Sì, ma non quello che pensate voi. Questi qui hanno un corpo di polizia che si occupa di NON (N-O-N) far studiare i ragazzi dopo le 10 di sera. Qui l'istruzione la prendono sul serio, studiano 13 ore al giorno, c'è un mercato di ripetizioni private che nemmeno fossero anfetamine, e i test di ammissione delle università sono così importanti che i coreani sono i primi al mondo nella classifica degli studenti bocciati che si suicidano (ridiamo insieme)
  • Concierge: cioè il mestiere più antico del mondo. Il portiere degli alberghi di lusso. Ne parliamo con Nicolò de Rienzo, autore di "Nessun Problema" un libro che racconta di segreti, aneddoti e capricci, e noi, in tutta onestà, non ce lo potevamo fare sfuggire. 
  • Il marchio della pura lana vergine: quello che ogni volta che lo vedete non sapete come diavolo fare a lavarlo. Ecco, per Creative Review (gente che ne sa) è il logo più bello di sempre. Lo ha disegnato un italiano, Franco Grignani, ma lo ha firmato con uno pseudonimo. Perché? Faceva parte della commissione giudicante. Insomma dietro c'è tutta una storia che Grisham fa la figura di un Antonio Ricci qualsiasi.
  • Privacy, copyright e internet: c'è il rischio che Facebook non possa più fare il cazzo che gli pare con le impostazioni sulla riservatezza. In America è stato messo ufficialmente sotto controllo dalla Federal Trade Commission e forse è una rivincita anche per voi. In Europa invece il commissario per l'agenda digitale, Neelie Kroes, ha ammesso che la legislazione sul copyright fa schifo, e che difendersi dalle nuove tecnologie è una stronzata.
  • Il primo centro commerciale: è Le Bon Marché di Parigi, creato da Aristide Boucicaut. L'idea gli è venuta con l'Esposizione Universale di Parigi del 1867, ha chiesto ad un ingegnere, uno che si chiama Gustave Eiffel (uno qualsiasi insomma) come fare a costruire una roba così grande. Le Bon Marché fu così rivoluzionario che ispirò addirittura 'Al paradiso delle signore' di Zola, ed è stato il primo posto al mondo ad avere (udite udite) i prezzi fissi, i saldi in periodi prestabiliti, la consegna a domicilio e l'ingresso libero (c'era la door selection, e i coatti come Matteo non sarebbero mai entrati se non fosse stato per Aristide). Non ci dite che siamo fissati con Parigi, perché 'non è colpa nostra se le cose interessanti succedono lì' (cit. Veronica).
  • Itabolario: la parola che Evelina ha scelto per questa puntata è 'quotidiano'. Voi lo sapete quale è stato il primo quotidiano della storia? No che non lo sapete, per questo ci dovete ascoltare.

domenica 20 novembre 2011

I Berlinesi diventano buzziconi, ma rimangono sul pezzo e conoscono la differenza tra soupe d'onion e zuppa di porri (che le buone maniere non si improvvisano)

17 Novembre2011
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La buona notizia è che ci sono solo buone notizie. La prima: è giovedì. La seconda: ci sta Berlinesi a Colori. La terza: siamo ingrassati di 30 minuti (e se sbagliamo qualcosa amateci lo stesso). La quarta: abbiamo delle notizie che vi facciamo fare gli splendidi agli aperitivi dei prossimi 6 mesi.
Nella scaletta di oggi c'è tanta Francia. Evelina ha dato il meglio di sé, e a sto giro vi portiamo alle presidenziali, poi in un cinema vicino Marsiglia, in Tibet e a spasso per i buolevard più curiosi degli arrondisment parigini (perché semo i più matti). Insomma, ecco il menu della giornata:

  • Noi, che siamo sempre troppo avanti, pisciamo l'argomento elezioni spagnole (che tanto si sa già come va a finire) e vi parliamo delle presidenziali francesi di maggio prossimo. A spiegarci tutto quanto è Victoire, giornalista e autrice della rubrica esterofila di Radioluiss. La scusa è un sondaggio de Le Nouvel Observateur, che mette in luce alcune tendenze interessanti: la fiducia nei partiti è in perenne calo, e una popolazione sempre più vecchia implica un vantaggio fisiologico per i partiti conservatori. Il rischio è quello di una guerra generazionale (qualcosa di simile a quello che si intravede da noi). E poi vi parliamo anche di come stanno le cose nei partiti maggiori, perché nell'Ump di Sarkozy ci sono parecchi scazzi, e nel Partito Socialista, il vincitore delle primarie, Hollande, è uno che chiamano 'Babar'. Per dire.
  • Il primo cinema della storia. Non è a Parigi, è a La Ciotat, il paesino vicino Marsiglia in cui alla fine dell'Ottocento andava in villeggiatura una famiglia molto appassionata di cinema: i Lumiere (mica cazzi). Nella stazione di La Ciotat hanno girato questo famosissimo corto, e adesso il comune ha deciso di spendere un po' di soldi per far rivivere 'il' cinematografo.
  • Un posto freddo e lontano, il Tibet. A marzo il Dalai Lama ha deciso che la sua carica sarebbe dovuta essere solo spirituale. E quella politica? Se la becca uno che da ragazzo ha iniziato a studiare grazie alle due mucche vendute dai suoi genitori. Ora sta a lui decidere come organizzare la protesta nei confronti della Cina, che coi loro diritti ci si pulisce il culo. Poi ci sta anche tutta la questione su come si sceglie il presunto successore del Dalai Lama (roba di ceneri cremate, e di bambini che nascono nell'istante in cui quell'altro muore)
  • Cristina continua a regalare consigli su come fare ad affrontare con eleganza le controversie della vita. Oggi si parla di deodoranti e di zuppe di aglio e cipolla.
  • Fare estinguere alcune specie, è una cosa crudele, ma a quanto pare gli scienziati ci stanno riflettendo. E sono tutti d'accordo (tigri e panda compresi. Facciamo la rivoluzione?)
  • Facciamo i bohemien acculturati. Oggi parliamo di un libro di Raymond Queneau appena uscito in Italia. Si chiama Conosci Parigi e si basa sulla rubrica che lo scrittore teneva per il giornale parigino L'intransigeant, in cui raccontava Parigi attraverso domande, curiosità e aneddoti. Un esempio? Il primo ristorante fu aperto in via des Poulies nel 1766,  e l'origine del nome si deve a un particolare consommé che si serviva, il 'restaurant', cioè ristoratore. Insomma, o vi beccate le solite guide o vi fidate di noi e di Queneau
  • Ingrassare sembra la scusa migliore per inaugurare una rubrica firmata in tutto e per tutto da Evelina. Di volta in volta parleremo di una parola attraverso la storia 'romanzata' della sua etimologia (ma quanto semo fichi eh?). La parola di oggi è 'antipolitica'.
Playlist:
DAFT PUNK, Technologic
YELLE ft. CROOKERS, Cooler Couleur
ADRIANO CELENTANO I want to know
THE SMASHING PUMPKINS, Tonight tonight
BETTY EVERETT, Shoop Shoop Song 
M83, We own the sky
PHOENIX, Lasso
KORN, Word up
AMY WINEHOUSE, Like smoke
GORILLAZ, Melancholy hill

giovedì 10 novembre 2011

Qui si rivendica l'uso disinvolto del dito medio come forma di bon ton, voi fate un po' come ve pare, purché non siate olandesi alle prese con la demografia

10 Novembre2011
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Ma voi, oggettivamente, come fate a stare per una settimana senza di noi? Ecco, quindi prendete fiato, respirate a pieni polmoni e leggete (cercando di frenare l'entusiasmo) la nostra scaletta quotidiana, cercando di districarvi tra la concezione del tempo di Bergson, dell'umorismo di Pirandello e della simpatia di Veronica (e quella ci hanno dato, noi avevamo chiesto Pierfrancesco Favino, ma era occupato con una fiction su Moggi). Questa settimana Cristina, che è persona seria e che lavora, era in una riunione fiume con persone che avevano un disperato bisogno dei suoi consigli, però la settimana prossima recuperiamo con uno speciale sulle scuse da usare. Dicevamo:


  • Le 'cose americane': vi aggiorniamo su quello che di nuovo sta succedendo in America (ché quello che succede in Europa lo sapete già), roba di referendum bocciati, di Obama che recupera i consensi e di Cain (il candidato repubblicano) accusato di molestie sessuali. Dalla quarta donna. (So' proprio focosi sti conservatori, non c'è niente da fare).
  • 7 miliardi: tranquilli che non vi stiamo chiedendo soldi, però dato che la settimana scorsa la popolazione mondiale ha raggiunto quella cifra, noi ne approfittiamo per parlarvi di demografia. Chi è stato il primo a contarci? Uno che non aveva niente di meglio da fare, certo, d'altronde è lo stesso che per primo ha deciso di analizzare lo sperma al microscopio, e anche il pepe perché 'pizzica'.
  • Le avventure di Tintin: state boni che non si fa pubblicità a nessuno. Il film è solo una scusa per raccontarvi una storia che inizia nel Belgio negli anni '20, da una matita nota per aver ideato la 'linea chiara' (ve spiegamo tutto noi) e per essere quella di Hergé, disegnatore che passa dalle accuse di collaborazionismo nella seconda guerra mondiale, all'amicizia con uno dei suoi fan dell'ultima ora: Steven Spielberg, tutto spiegato come solo quelli di Time sanno fare. (A proposito, i Berlinesi al cinema ci sono andati, e il nostro giudizio su un film in cui il protagonista fa il reporter non può che essere oggettivamente di parte, cioè wow).
  • Un italiano al Guggenheim: Maurizio Cattelan, artista provocatore, dissacrante, iconoclasta (per capirci: la foto è una sua opera, e sta a Milano di fronte alle Borsa, poi, poi 'Him' uno scolaretto inginocchiato con la faccia di Hitler, e altre cose che vi spieghiamo) dal 4 Novembre può vantarsi di avere una retrospettiva nel museo più sexy che ci sia, il Guggenheim di New York (quello tutto strano fatto da Lloyd Wright, mica cotica). Perché dovete andarci (e portarci una maglietta che Matteo diventa scemo per queste cose).
Playlist:
FRATELLI LA BIONDA, I want to be your lover
GAZEBO PENGUINS, Troppo facile
BUGO, Casalingo
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, Mio fratellino ha scoperto il rock'n roll
LYKKE LI, Dance Dance Dance
BAUSTELLE, Charlie fa surf 



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giovedì 3 novembre 2011

I gradi di separazione tra Papandreu e Lina Sotis state sicuri che sono più di 6, anche perché essere un paese in recessione è parecchio volgare (coff coff)



3 Novembre2011
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Oggi non sappiamo davvero da dove iniziare, quindi iniziamo. I Berlinesi vi spiegano perché la teoria dei 6 gradi di separazione è in realtà una bufala priva di qualsiasi base scientifica. Se però ci sono ragazze che vogliono corrompere sessualmente Matteo per avere il contatto facebook del meccanico di quello che vende le mozzarelle alla vicina di casa di uno che ha visto di sfuggita Ryan Goslin, fate pure. Poi, nel resto della puntata abbiamo chiacchierato con Francesco Costa e la figlia putativa di Lina Sotis, Cristina (verso metà puntata se avete fretta).
 
  • Il casino che non stanno facendo in Grecia (qui c'è puzza di Termopili). Ieri annunciano un referendum per chiedere alla popolazione di esprimersi in merito ai tagli di bilancio. Non facciamo in tempo a valutare la portata politica (e anche filosofica) di un comportamento del genere che dobbiamo fare i conti con un consiglio dei ministri di quelli che nemmeno Sorkin. Mentre i greci sudavano freddo, noi eravamo al telefono con Francesco Costa, e cercavamo di fare chiarezza tra gli annunci della Bbc che davano Papandreu dissionario, e il taglio dei tassi d'interesse con cui Mario Draghi debuttava alla presidenza della Bce. La situazione era ingarbugliata, ma voi potete pensarci mentre mangiate il nuovo panino di McDonald pensato da Gualtiero Marchesi, l'Adagio. Francesco dice che non è buono come il Vivace, ma melanzane e ricotta valgono un tentativo.

  • Usciamo dall'attualità e torniamo a parlarvi di cose che succedono in posti lontani, perché per noi è importante che voi abbiate argomenti da sfoggiare agli aperitivi, e soprattutto che nessuno vi contraddica. In Asia il matrimonio è in crisi, ma non come è in crisi in Occidente. A quanto pare le donne non ne vogliono più sapere di preparare le zuppe di tofu in casa. E questo non sarebbe nemmeno un problema, se non fosse che per colpa dei pregiudizi (in India) e della politica del figlio unico (in Cina) fra 40 anni ci saranno qualcosa come 60 milioni di maschi spaiati. Non vogliamo fare i sensazionalisti ma vi avvisiamo, di sto passo ci sarà un vero e proprio mercato nero di mogli, prostituzione e (FINALMENTE) poligamia. E daje!

  • Cristina è tornata dalla tournée che l'ha portata fino in Asia ad insegnare le 'buone maniere according to Lina Sotis pensiero'. Oggi la questione è delicata e riguarda la preparazione (gonna stretta permettendo) e l'igiene personale delle crostate che vostra sorella Iolanda vi propina come foste il peggiore degli idioti. (Il blocco è tratto da una storia vera, ma nessun fratello è stato maltrattato)

  • In Canada pubblicare link che rimandano ad un articolo considerato diffamatorio non è reato. Lo ha deciso la Corte Suprema, e anche se a voi non sembra così rilevante è molto utile per capire da che parte vanno le intenzioni di chi prova a regolamentare il web, e cioè in vacca. Veronica dice che il problema è l'aterritorialità, Matteo annuisce con lo sguardo di chi sa cosa vuol dire fare ogni mattina la pipì su tutti gli alberi vicino casa.

  • Sempre meno persone sono disposte a pagare per la musica, e il mercato discografico cambia, si adatta e si inventa modi per diminuire il rischio flop. Quelli che prima erano i talent scout adesso sono diventati esperti nel riconoscere le band che barano e 'comprano' l'apprezzamento dei fan sui social network. Per correre meno pericoli le case discografiche ci danno sempre più dentro nell'organizzare reality show musicali o programmi tv come Glee per imparare a usare per bene i media 'tradizionali'.

Playlist:
COLLEGE Feat. ELECTRIC YOUTH, A Real Hero
THE CRIBS, Men's needs
FRANZ FERDINAND, Take me out
THE EDITORS, Papillon
THE CHARLESTONES, Westfora Carillon
DESIRE, Under Your Spell